Quando siamo ansiosi, depressi, ipocondriaci, o semplicemente spaventati dal futuro, frustrati per quelli che definiamo sconfitte, fallimenti, dove ci troviamo?
Siamo consapevoli della realtà o ci sentiamo bloccati in una gabbia illusoria di pensieri ed emozioni negative?
Quasi continuamente in maniera più o meno intensa non siamo padroni di noi stessi e delle nostre scelte, poichè ci troviamo a essere condizionati spesso in maniera inconscia da schemi trasmessi da famiglia, scuola, amici, società!
Facciamo una prova per notare se siamo consapevoli davvero di noi stessi o se invece abbiamo il pilota automatico! In questo preciso istante in cui stiamo leggendo queste parole al computer o su uno smartphone, sentiamo veramente la nostra colonna vertebrale, i piedi appoggiati al pavimento o magari su un divano? le spalle sono appese e “imbacchilite” come a dovere sostenere macigni, o rilasciate dato che non servono spalle tese per leggere? Il nostro viso è disteso, la nostra mascella è morbida o sembra che dobbiamo stringere un osso che ci debba essere sottratto? E ancora la zona del plesso solare che coinvolge gli addominali, stomaco, fegato e intestino , è in relax o avvertiamo una spiacevole sensazione di blocco, restrizione, peso? E infine stiamo in apnea, abbiamo il respiro corto, affannoso o invece avvertiamo fluidità in un piacevole alternarsi di espansione quando entra aria e di rilascio nell’espiro?
Molti di noi potrebbero accorgersi e stupirsi di avere tensioni che non avevano mai notato….questa è un inizio davvero meraviglioso di consapevolezza di sè attraverso il corpo….l’attenzione in maniera volontaria si posa su varie parti del corpo e ci accorgiamo di una differenza, ci sentiamo differenti…non si tratta di provare emozioni di gioia o commozione, ma semplicemente cambia la prospettiva, si allarga e ciò anche solo per pochi istanti ci permette di esistere più pienamente senza essere fuorviati da pensieri ed emozioni inutili.
Il vero benessere parte da qui! Iniziamo a ricordarci di noi stessi, del corpo e iniziamo a rilasciare ciò che costantemente o spesso in maniera automatica e inconscia teniamo bloccati, dato che ciò che è bloccato porta solo dolore, sofferenza, fatica al cambiamento. In natura nulla è statico per cui per imparare a volerci bene, rispettarci, onorarci dobbiamo restare nella fluidità, ricercandola prima nei piccoli gesti, magari sollevandoci da letto e da una sedia in maniera fluida, elegante, armoniosa o magari portando il cibo alla bocca con meno voracità animalesca e più calma! Per cercare il benessere dobbiamo ricercarlo nei piccoli gesti, per poi allenarci e cimentarci su schemi mentali ed emotivo-affettivi magari molto consolidati. Altrimenti rischiamo di volere fare una maratona e restare delusi e arenarsi dopo una mezzoretta, dato che non abbiamo mai corso e abbiamo da comprendere prima come si cammina.