Obbiettivi e fasi della relazione di aiuto

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OBBIETTIVI E FASI DELLA RELAZIONE DI AIUTO

OBIETTIVI GENERALI DI INTERVENTO

Sicuramente invito le persone che mi consultano a trovare e mirare a obiettivi chiari e raggiungibili passando da step intermedi così da non deludere aspettative e rendere il percorso più sicuro con risultati piccoli e visibili.
Pianificare obiettivi raggiungibili permette di accrescere l’autostima, la sicurezza in se stessi e la consapevolezza dei processi con cui ci relazioniamo con noi stessi, con gli altri. Questa presa di coscienza progressiva è concreta, volta a scelte più coerenti , autentiche e a una realizzazione più piena di sé.

FASI DEL PERCORSO DI AIUTO

E’ indispensabile nei primi tre incontri comprendere la reale motivazione del Cliente e la sua volontà di affrontare la problematica.
A tale scopo mi creo una mappa di informazioni sulla persona a partire dal suo disagio, all’ambito relazionale (dalla famiglia di origine, alle relazioni di coppia..), all’ambito di studio, a quello del lavoro, degli interessi/hobby/sport.., alle sue convinzioni ed emozioni sul problema che avverte e sulle aspettative di aiuto che vorrebbe ricevere. Esploro quindi le diverse aree di funzionamento del soggetto e la sua storia.
L’ascolto attivo ed empatico dell’Altro,evitando giudizi e preconcetti, mi aiuta a trasmettergli fiducia.
Dopo i primi 2 o 3 incontri posso valutare la modalità di intervento e considerare e consigliare se opportuno anche il consulto di altre figure professionali (andrologo o ginecologo, psichiatra, psicoterapeuti maggiormente esperti in problematiche molto pervasive e disfunzionali) o centri (SERT, Comunità specifiche, Alcolisti Anonimi….). E’ molto importante la sinergia di diverse figure professionali per occuparsi a tutto tondo della persona che si presenta e chiede un sostegno.

TEMPI DI INTERVENTO E ONORARIO

La consulenza psicologica non ha comunque una durata specifica.
L’interruzione degli incontri dipende dal raggiungimento degli obiettivi stabiliti assieme al cliente e dipende anche dall’impegno attivo che egli pone sia nel setting degli incontri, sia nella sua vita quotidiana.
Tengo in considerazione le resistenze, ostilità, opposizioni-critiche, idealizzazioni, manipolazioni che il paziente effettua consapevolmente o inconsciamente nella relazione d’aiuto. Infatti queste dinamiche spesso meccaniche e condizionate rispecchiano gli schemi scarsamente funzionali e non sani di rapportarsi a Sé, all’ Altro, agli stimoli ambientali. Metto in luce le assenze alle sedute come spunto di riflessione per il lavoro.
Gli incontri vengono concordati a livello settimanale o anche bisettimanale o mensile, in relazione alla personale situazione.
L’incontro dura circa un’ora nel caso di seduta individuale, mentre dura un’ora e mezza se si tratta di incontri di coppia, familiare o di gruppo.
L’impegno e la costanza nella presenza alle sedute sono essenziali per creare un’alleanza di lavoro costruttiva, rispettosa e capace di condurre anche a una trasformazione interna un po’ più duratura. L’onorario è uno strumento che consente infatti di attribuire il giusto valore e dignità alla relazione di aiuto. Indica anche il livello della motivazione a sostenere un percorso di crescita consapevole. Per cui l’onorario diviene anch’esso un fattore e strumento prezioso per comprendere il lavoro su di sé.
Dunque sedute mancate senza grave motivazione o disdette nelle 48 ore precedenti l’appuntamento, sono sottoposte a pagamento. Fornisco la possibilità di recuperare nella settimana successiva, una seduta mancata se la persona sia stata impossibilitata per validi motivi.
Gli incontri son protetti dal segreto professionale e a ogni nuova persona cui svolgo una consulenza faccio firmare un apposito modulo per la privacy fornito dall’Ordine nazionale degli psicologi.