Alcuni fattori di rischio per lo sviluppo della dipendenza da alcool sono: fattori sociali (perdita del posto di lavoro, condizioni abitative precarie, incidenti frequenti, discussioni frequenti, donne sole, incidenti sul lavoro ripetuti , piccoli crimini, persistenti problemi familiari), fattori familiari (divorzio o separazione, abuso su coniuge o figli), fattori occupazionali (operai , muratori, cuochi, barman, rappresentanti, marinai, casalinghe) e fattori psicologici (stati ansiosi, gelosia patologica, fobie, depressione, lutti).
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’alcolismo fa parte delle tossicomanie e differisce dall’ abitudine al bere.
L’ abitudine al bere ha le seguenti caratteristiche:
– Desiderio ma non necessità di continuare ad assumere la sostanza per il desiderio che essa produce;
– Scarsa o nessuna tendenza ad aumentare le dosi;
– Dipendenza psichica dalla sostanza in assenza di dipendenza fisica;
– Effetti dannosi, se presenti, solo per l’ individuo.
La tossicomania invece comporta uno stato di intossicazione periodica, cronica, nociva all’ individuo e alla società generata dal consumo ripetuto di alcool le cui caratteristiche sono :
– Desiderio invincibile o bisogno di continuare a fare uso di alcool o a procurarselo con ogni mezzo;
– Tendenza ad aumentare la dose (tolleranza);
– Dipendenza psichica, talora fisica, nei riguardi degli effetti dell’ alcool con comparsa di sindromi da astinenza al cessare dell’ assunzione .
Le bevande alcoliche si distinguono in :
1) bevande alcoliche fermentate, ottenute dalla fermentazione alcolica di frutta o cereali : vino , birra, sidro, idromele;
2) bevande alcoliche distillate; hanno un contenuto alcolico maggiore del 40% vol. e si ottengono per distillazione di mosti fermentati di frutta o cereali diversi: cognac , grappa , whisky , rum ;
3) bevande alcoliche liquorose con contenuto alcolico di 27-50% vol. e sono ottenute per aggiunta di zucchero e acqua a distillati di frutta o erbe, per infusione di erbe (fernet) , di semi (liquori al caffè) e per mescolanza di acqua, alcool e zuccheri con essenze .
A seconda della sua gradazione l’alcool agisce con diversa intensità sulla mucosa della bocca, sull’esofago , sullo stomaco e sulla prima parte dell’ intestino. Dallo stomaco e dall’intestino l’alcool viene assorbito nel sangue e passa rapidamente in tutti i tessuti e fluidi del corpo, soprattutto nel cervello, dove si raggiungono concentrazioni simili a quelle ematiche. Questo spiega la rapidità colla quale sono visibili le modificazioni a carico del sistema nervoso centrale (Furlan, Picci, 1990).
L’assorbimento di alcool etilico si realizza entro 15-40 minuti. La sua presenza nel sangue è riscontrabile dopo cinque minuti dall’ ingestione .
L’alcool agisce principalmente a carico del sistema nervoso, ma sono riscontrabili alterazioni in altre funzioni organiche. Può aumentare la velocità dei battiti cardiaci e l’afflusso maggiore di sangue nei vasi porta a una vasodilatazione periferica che produce arrossamenti e sensazione di calore sulla pelle; aumenta la produzione di urina non solo in relazione alla dose di liquido ingerita , ma anche per una inibizione dell’ ipofisi che controlla la diuresi .
L’ alcool è un carboidrato che a causa del suo veloce assorbimento , dà un rapido apporto di energia che tuttavia non può essere usata a causa degli effetti intossicanti ; esso infatti agisce sul SNC a seconda del livello di tossicità raggiunto. Se ingerito abitualmente e in eccesso , l’ organismo è costretto a una sorta di adattamento e mette in atto quei meccanismi per metabolizzarlo ; l’ adattamento si realizza a scapito di altri settori della nutrizione . Alcuni bevitori provano un forte disgusto per ciò che non è alcolico, in particolare per i cibi a contenuto proteico, i più idonei a proteggere l’organismo; questo abituatosi a un “nutrimento” che non è tale, in mancanza di altri apporti, finisce con l’ aver bisogno della sua razione giornaliera di alcool. Specie a digiuno si verificano così disturbi a carico del sistema neurovegetativo , come nausea , vertigine , difficoltà nel pensare, testa pesante , mancanza di forze (Moavero, Milanesi, 1978).
L’azione tossica dell’alcool si esercita sul sistema nervoso riducendone l’attività, contrariamente a quanto molti credono sulle sue funzioni stimolanti .
Intorpidisce come un anestetico, tanto che in preda all’ alcool un individuo può cadere e non rendersi conto di essersi fatto male. A volte addormenta o fa perdere i sensi . Altera il ritmo delle onde cerebrali, influisce sull’ uso della parola e dell’ equilibrio . Riduce la prontezza nelle reazioni , deprime la facoltà di controllo esercitate dai processi mentali superiori . Queste alterazioni , fisiologicamente ascrivibili a depressioni del SNC, iniziano quando si comincia a bere e si accentuano progressivamente se si continua a bere . Si instaura così un circolo vizioso : più si beve più le nostre capacità e facoltà di giudizio si indeboliscono e di conseguenza meno siamo in grado di renderci conto della perdita delle nostre consuete capacità .
Sotto il profilo somatico la conseguenza più grave dell’alcolismo è la cattiva nutrizione. L’ingestione di alcool durante il giorno riduce la sensazione di fame. Tuttavia l’ alcool non contiene quantità sufficienti di principi alimentari per cui nell’abuso cronico il loro apporto risulta assolutamente inadeguato. La gastrite può aggravare l’ inappetenza; i frequenti danni epatici e pancreatici impediscono la funzione digestiva ; i danni della parete intestinale alterano il meccanismo di assorbimento degli alimenti .
Serena Rossi (1994) prosegue a elencare gli effetti dell’ alcool: è la causa principale delle malattie epatiche. la forma più grave è la cirrosi . Prima che essa si manifesti l’alcoolista può soffrire di gastrite, in forma grave causata dalle proprietà irritanti delle bevande forti, più accentuate nei distillati. L’andamento è caratterizzato da un aggravarsi delle condizioni generali e dei sintomi soggettivi e oggettivi. All’inizio dominano disturbi digestivi e i pazienti lamentano nausea, vomito , inappetenza, dolori addominali; compaiono poi astenia, dimagrimento, febbricola, diminuzione della libido. Sono frequenti le emorragie delle mucose a livello gastrico e intestinale con danni a carico del sistema nervoso. La carenza di vitamine del gruppo “B”, conseguente alla cattiva nutrizione, produce spesso neurite periferica che colpisce soprattutto le mani e i piedi e le dita con una sensazione di prurito, formicolio fino all’ intorpidimento. A uno stadio più avanzato sono danneggiati i nervi che portano alle giunture, così capita che spesso l’ alcoolista cada .
Nell’encefalopatia di Wernicke, la più nota conseguenza della intossicazione alcolica cronica, i sintomi psichici sono caratteristici: disturbi dell’attenzione, della memoria e del rendimento in generale, apatia, incapacità a concentrarsi, confusione, disorientamento spazio-temporale, lentezza nel rispondere, turbe del sonno e della memoria, stati di agitazione, movimenti scoordinati, incapacità a mantenersi dritto e di camminare senza barcollare , disturbi del tono muscolare e neurovegetativi, tendenza alla menzogna, bisogno di esibire buoni ma inesistenti sentimenti, aggressività e predisposizione facile al pianto, stato ansioso . Una volta evolveva verso il coma e la morte, oggi il 10% muore nell’anno successivo all’episodio , per gli altri la prognosi dipende dalla tempestività del trattamento. I sintomi da astinenza si manifestano quando si smette di bere repentinamente. I sintomi compaiono poco dopo, il più comune è il tremito con stato di agitazione , nervosismo e impressionabilità .
Il delirium tremens più grave comincia più tardi con sintomi vistosi: il paziente è irrequieto e agitato, parla rapidamente e molto, spesso urla ; è preda di allucinazioni visive .
La carenza di vitamina B può creare una grave perturbazione della memoria , la psicosi di korzakoff degli alcoolisti, stato morboso spesso associato all’ encefalopatia di Wernicke, in cui , accanto ai disturbi della fissazione, all’ amnesia retrograda, alla confabulazione , alla suggestionabilità, si mantiene una buona conservazione del nucleo della personalità . Il paziente è lucido, usa con proprietà il linguaggio, ha un modo di ragionare corretto, logico deduttivo, conserva molte funzioni intellettive , il giudizio e la critica non sono gravemente alterati. Vi è però la perdita di ricordi anche recenti . Nella fase acuta si riscontrano disturbi percettivi e annebbiamento della coscienza . Manca quasi sempre la consapevolezza della malattia ; l’ umore è alterno ; sono evidenti stati di agitazione , spunti persecutori , deliri di gelosia , crisi di vergogna, di aggressività .
Bastiani Pergamo e Drogo (2002) sostengono che il CRAVING è uno stato emozionale-motivazionale, un’urgenza appetitiva, come una fame caratterizzata da sintomi simil-astinenziali . Tale sintomatologia è elicitata da stimoli interni o esterni che evocano alla memoria gli effetti euforizzanti dell’ alcool o il disagio legato all’ astinenza. E’ caratterizzato anche dalla presenza di pensieri e comportamenti simili a quelli del disturbo ossessivo compulsivo con la tendenza all’ evitamento del pericolo, l’ avversione al rischio e alti livelli di ansia anticipatoria. A ciò si associa un’ inadeguato controllo dell’ uso della sostanza stessa. Il craving per l’ alcool può essere visto come un segnale associato a un comportamento automatico, e quindi a qualcosa che esiste a livello non cosciente (impulso), con una possibile origine sottocorticale ; a questo si aggiunge un craving di origine corticale, cosciente e cognitivo con pensieri persistenti e ricorrenti legati all’ alcool, e comportamenti ripetitivi volti ad assumere alcool (compulsioni) nello sforzo di controllare sia i pensieri che le azioni . Da ciò deriva la possibilità che il craving si manifesti sia nella solita forma ossessivo-compulsiva, che in una forma impulsiva nello stesso individuo in momenti differenti della sua storia .
Inoltre, il consumo di alcool accresce il rischio di problemi familiari, lavorativi e sociali quali l’ alcoldipendenza, gli incidenti (compresi gli incendi) , le aggressioni, i comportamenti criminali, le ferite non intenzionali, la violenza, gli omicidi e i suicidi, gli incidenti sulla strada e sulle navi. La metà dei delitti di aggressività (omicidi, lesioni personali, delitti sessuali) sono imputabili ad abuso alcolico e determinati dalla capacità della sostanza di rendere manifeste pulsioni latenti .
E’ possibile che l’ alcolista rivolga contro se stesso violenza tanto è vero che la proporzione di suicidi tra gli etilisti è circa doppia di quella della popolazione generale.
Altro problema alcolcorrelato è la fetopatia alcolica , una delle principali cause di ritardo mentale . Infatti a seguito di consumi molto considerevoli si hanno ritardo di accrescimento intra ed extrauterino, danni al SNC con compromissione dello sviluppo intellettivo, dismorfismo facciale, con microcefalia, microftalmia, rima palpebrale ridotta, labbro superiore sottile, malformazione di organi .
Gli effetti acuti dell’ alcool sono rappresentati dall’ ubriachezza (conseguenza diretta dell’ ingestione in breve tempo di grandi quantità di alcool). Essa è distinta in semplice e patologica. La forma semplice è caratterizzata da rallentamento del linguaggio, andatura barcollante, disturbo dell’ equilibrio, umore euforico e talora disforico. La forma patologica invece è caratterizzata da ridotto stato di coscienza , disorientamento spazio-temporale, impulsività, stato ansioso , convulsioni, psicosi .
L’alcool è anche una delle principali cause di incidente stradale , responsabile della metà degli incidenti e del 46% dei morti sull’ asfalto . Riguarda soprattutto gli uomini di età compresa tra i 15 e i 34 anni . Gli effetti di dosi elevate di alcool sulle capacità di guida sono :
– incapacità a fronteggiare gli imprevisti
– tendenza a distrarsi e instabilità nella guida
– sopravvalutazione delle proprie capacità di guida
– diminuita capacità visiva e di valutare la posizione del veicolo rispetto ai margini della strada e di valutare le distanze da altri veicoli
– rallentamento dei riflessi, dell’ attenzione, della concentrazione e delle capacità uditive .
La probabilità di provocare un incidente stradale sotto l’ azione dell’ alcool comincia ad aumentare intorno a valori di alcolemia di 0,5% g/l ( 2 bicchieri di vino a stomaco vuoto ) e subisce un evidente rialzo verso 0,8 g/l (mezzo litro di vino ) divenendo molto elevata a 1,5 g/l e oltre .
L’ inquietante cultura dei giovani di oggi oscilla tra il coraggio e la temerarietà con predominanza di quest’ ultima . L’ elemento che influenza in modo significativo la condotta di guida è quell’ ottimismo, quel senso di invulnerabilità , presente nei più giovani rispetto a guidatori più maturi e anziani .
L’alcool provoca inoltre nei maschi impotenza e scarsa erezione, calo della libido e disinteresse per l’attività sessuale. Il soggetto riferisce un calo della potenza o della libido collegato alla fase post astinenziale. Nella storia clinica del soggetto si delineano elementi collegati con una identità sessuale carente o assente o con il ripetersi di scelte oggettuali perverse o di relazioni di dipendenza
L’alcolismo ha spesso comorbilità psichiatrica. La probabilità che un alcolista sviluppi una malattia mentale è due volte quella di un soggetto sano mentre la probabilità che presenti un’ altra patologia da’ abuso è fino a sei volte maggiore. Le diagnosi più frequenti sono i disturbi da’ ansia ( 19.4% ) , i disturbi dell’ umore ( 13.4% ) e il disturbo antisociale di personalità ( 14.3%) (Paloscia, Pasini, 2000). Infatti ad esempio l’abuso di alcool si trova frequentemente associato alle sindromi depressive reattive più che a quelle endogene. Si tratta spesso del tentativo del paziente di sfruttarne l’ effetto euforizzante da un lato e l’ aspetto ansiolitico e sedativo nei confronti dei sensi di colpa dall’ altro . Molto spesso periodi di eccessi alcolici rappresentano l’ esordio di una fase maniacale .