Perchè generalmente la respirazione è bloccata?
Il respiro fa percepire sensazioni spiacevoli, emozioni forti come paura, collera, tristezza a cui non siamo abituati o di cui non siamo consapevoli. In persone disturbate, il flusso del respiro è spezzato dal blocco del diaframma, per cui torace e addome non comunicano.
Ad esempio negli schizoidi il torace non riesce a espandersi, è bloccato, collassato, mentre il respiro è prevalentemente addominale, fissato a livello di un respiro prenatale. La difficoltà è quella di inspirare, di entrare in contatto col mondo, temendolo. E’ un respiro più passivo, di tipo parasimpatico.
Il nevrotico al contrario eccede nella respirazione toracica ed è quasi insensibile al respiro addominale. La difficoltà primaria è di espirare a pieno, di lasciare andare il controllo, di abbandonarsi al flusso delle sensazioni. Trattiene per sicurezza, per avere una riserva energetica in caso di emergenza. Il respiro è qui più attivo, di tipo simpatico, meno scompensato rispetto allo schizoide.
Nessuno ci insegna a respirare da bambini, è un atto vitale che viene dato per scontato, è implicito, eppure è così potente che se viene modificato con tecniche specifiche come il rebirthing, può provocare scompensi emozionali devastanti, destrutturanti di tipo psicotico.
In cosa consiste respirare per noi esseri umani?
Il respiro naturale e spontaneo in condizioni ottimali prive di stress è un ritmo armonico, circolare di quattro fasi:
– l’inspiro è un’onda fluida di espansione che si genera dal ventre e sale verso il torace quando si contrae il muscolo diaframmatico
– la pausa piena è l’apice dell’espansione toracica, un attimo di immobilità priva di blocco o tensione, una sorta di galleggiamento nell’eterna estasi dell’ oceano divino, nella pienezza dell’energia solare del mezzodì…un abbraccio alla vita, un riempimento e un contenimento del tutto
– l’espiro è una discesa dell’onda dal torace all’addome, fino al ventre e ai genitali, una morbida e graduale contrazione che rilascia tensioni, tossine, scorie, una liberazione piacevole e abbandonica..espirare è come spirare , dissolvere i confini per esprimersi
– la pausa vuota, è l’attimo dell’assenza della luce, il contatto vivo con l’oscurità della mezzanotte, dello sconosciuto, del mistero, della morte
La massima espressione del respiro è fluidità lungo tutti i centri energetici, chiamati chakras, denominati da Reich, segmenti. Il respiro dunque se è pienamente libero, privo di ostacoli, blocchi, tensioni può scorrere dal basso verso l’alto progressivamente nell’inspiro (e dall’alto verso il basso nell’espiro) lungo i sette centri o chakras.
La pratica clinica mostra come sbloccare tensioni antiche con tecniche respiratorie praniche potenti sia in realtà pericoloso e antiproducente. E’ essenziale quindi per un certo periodo di tempo osservare il proprio respiro naturale e spontaneo senza modificarlo, nè guidarlo o controllarlo, e successivamente espanderlo molto gradualmente grazie anche a esercizi bioenergetici, danze. Chi desidera approfondire il contatto con il respiro può iniziare un percorso serio di yoga integrale che prevede tecniche di respirazione o pranaiama, o percorsi di arti marziali come il tai chi o percorsi di Qi Gong.