Corpo e Mente: verso una congiunzione armonica e consapevole

Laboratorio “L’albero della vita” domenica 23 ottobre 2011
11 Ottobre 2011
Attacco di panico
28 Ottobre 2011

Il lavoro di osservazione e ricordo di sé attraverso il corpo

Lo strumento più attendibile e veritiero di cui dispone l’essere umano è il corpo.

Il suo involucro denso è in grado di riceve stimoli sia dall’interno, ad es.dal centro emotivo e mentale, sia dall’esterno. Attraverso il corpo, mediante il suo centro motorio è possibile rispondere a uno stimolo mettendoci in relazione con l’Altro.

Il centro fisico più utile per renderci consapevoli è quello istintivo, ovvero il centro che funziona attraverso la sensorialita’.

È importante e non banale sottolineare quali siano questi strumenti sensoriali:

Vista, udito, olfatto, gusto, tatto ed anche il sesto senso inteso come strumento sensoriale più sottile in connessione all’intuito.

L’intuizione è un sentire diretto, non mediato da schemi mentali e da interpretazioni. L’etimologia latina indica infatti un cogliere dentro se stessi. Si tratta di un carpire una verità immanifesta dietro la manifestazione materiale.

Questo sentire è presente alla nascita ma gradualmente, attraverso l’educazione e lo sviluppo dei cinque sensi fisici, viene bloccato o resta una capacità solo potenziale. Solitamente emerge innanzi a scelte di vita in cui la mente è piena di dubbi e l’emotivo è pieno di paure, può emergere all’occorrenza, quando meno ce lo aspettiamo.

L’intuizione se riesce a emergere nel lampo di un istante può dare la chiarezza della visione e la possibilità di una scelta consapevole e in sintonia con il proprio essere. Per Platone l’intuizione indicava la capacità di cogliere il mondo delle idee, il mondo reale aspaziale e atemporale che si cela sotto e al di là della materia, in contatto col divino. Einstein pone l’accento sull’ intuizione come dono e sulla razionalità come servo dell’ intuito, nonostante nella società odierna questa visione sia annebbiata.

Attraverso il mio percorso di crescita consapevole e attraverso l’esperienza professionale ho osservato come abitualmente infatti le persone che vivono disagi e conflitti interiori e difficoltà relazionali siano poco presenti al loro corpo fisico, ai suoi 5 sensi e ancor più al sesto senso che secondo tutte le grandi tradizioni religiose si colloca tra le sopracciglia, il terzo occhio, ovvero l’occhio unico che coglie il tutto oltre la dualità e la scissione della mente.

Il corpo dunque é un estraneo sconosciuto e incomprensibile se la mente non vi pone mai attenzione. Si attua e si cronicizza così la divisione lacerante tra mente e corpo senza possibilità di soluzione se non il segnale prepotente di richiesta di riconciliazione che viene dai segni fisici detti patologici.

Quando attraverso la “malattia” il corpo chiede attenzione la mente è obbligata a fermarsi, a esser coinvolta. Prima di arrivare al sintomo in realtà il corpo ha inviato innumerevoli messaggi che son stati puntualmente ignorati. Ecco il motivo per cui la sintomatologia diviene rivelatrice di un mondo interno ricco e di grandi possibilità per iniziare a conoscersi gradualmente e per ricordarsi di sé, del proprio corpo prima di tutto.

Come fare per porre attenzione consapevole al corpo?

Potremmo intanto accorgerci delle azioni motorie principali, come camminare, mangiare, lavarsi, vestirsi… Esercitarci a guardarci senza giudizio mentale, come se scoprissimo la vitalità di queste azioni è un passo enorme per avvicinarci più a noi stessi.

L’accorgerci del respiro naturale, del suo flusso, del suo ritmo, della sua musicalità è un’altra scoperta che va rinnovata quotidianamente. Il funzionamento autonomo e innato del centro istintivo, che non necessita dunque di apprendimento ha indotto la mente a trascurare questo centro vitale, quando in realtà il lavoro di presa di coscienza su di esso è un processo preliminare lungo, che consente, attraverso la focalizzazione mentale e l’osservazione del corpo, di ritrovare un contatto tra mente, corpo, emotivo, e poi di armonizzare questi centri fino a un contatto con il nostro vero essere.

La consapevolezza sul corpo necessita anche di una attenta pulizia del fisico, attraverso una alimentazione più naturale incentrata su cibi provenienti direttamente dalla terra (frutti, verdure, semi, legumi, cereali integrali), bagni derivativi, esercizi di respirazione, esposizioni brevi e quotidiane alla luce solare, bagni in vasca con acqua e sale, utilizzo di abiti in fibra naturale. Inoltre é importante allenare il corpo in maniera consapevole e amorevole con esercizi di yoga, con i cinque tibetani, arti marziali, o se volete con un’ attività sportiva in cui comunque la mente resti ancorata al corpo, con una adesione alle percezioni dei cinque sensi e alla totalità del corpo in movimento.

Tutto questo lavoro comporta uno sforzo consapevole e una grande motivazione, richiede tempo, pazienza, dedizione e anche piacere perché ci si accorge che la vitalità, l’energia aumenta, ci si alleggerisce di scorie inutili. É indispensabile eliminare le scorie anche mentali ed emotive riconoscendo però piano piano quanto siamo intossicati da visioni distorte che ci condizionano quasi totalmente, che ci inquinano impedendoci soprattutto la libera espressione delle emozioni.

L’ arteterapia per me è un mezzo che ha proprio lo scopo di lasciare andare la gabbia del giudizio per portar fuori un mondo di immagini, sensazioni, archetipi in un flusso liberatorio, catartico e anche rivelatorio. Chiaramente esso va poi accompagnato da altri strumenti se si vuol smantellare in modo più profondo i condizionamenti acquisiti dalla nascita.

Questo articolo vuole essere un invito alla riflessione per poter prender in mano la propria esistenza con più rispetto, amore, apertura, curiosità, vitalità e partecipazione attiva e consapevole.