Come definire l’impotenza? Si tratta di una malattia legata a una sintomatologia di disfunzione sessuale? Perchè viene culturalmente più sentita riferita alla sfera maschile e non a entrambi i sessi o alla coppia?
Possiamo sfatare un pregiudizio o schema mentale che vede l’impotenza come incapacità a funzionare, in relazione alla prestazione, quasi fossimo macchine industriali volte alla massima efficacia e produttività.
Vorrei trasmettere invece un concetto di impotenza più onnicomprensivo e di più ampio respiro che ci consente di considerare l’essere umano in una accezione più completa e meno superficiale e fuorviante.
L’impotenza è una incapacità di “essere” innanzitutto , per cui la compromissione del “fare”, della funzionalità è semplicemente una espressione, una manifestazione di questo disagio interno.
Molte volte chiedo ai miei clienti che cosa significhi per loro “essere uomo”, “essere donna” e spesso faticano a trovare una risposta, perchè non si conoscono intimamente, vivendo spesso su condizionamenti socio-culturali e familiari che hanno fatto propri e che impediscono di ascoltarsi.
Tuttavia emerge sempre in questi incontri questa sensazione, vissuto pervasivo e doloroso di incompletezza se non addirittura di sentirsi spezzati, spaccati. La mancanza di unità è il comune denominatore dell’impotenza, sia maschile che femminile, e anche nella relazione dove ancora di più si può avvertire questa sensazione.
L’uomo tende a mettere in discussione la sua virilità quando si confronta con modelli imperanti e fasulli quali:
il mito del maschio superdotato, la frequenza elevata di rapporti sessuali, in certi contesti l’eiaculazione veloce come indicatore di efficacia di prestazione, la sterilità e incapacità a procreare come assenza o castrazione maschile.
La donna invece si confronta con altri modelli repressivi e ugualmente fuorvianti quali:
obbligo morale a sperimentare il meno possibile, “tabù della masturbazione”, predisporsi a ricevere dall’uomo in maniera passiva…
Indubbiamente la donna risente meno del modello della prestazione, anzi l’idea del piacere femminile è emerso maggiormente dopo la rivoluzione femminista, ma ancora resta uno sfondo per cui l’incapacità a provare desiderio viene intesa sul piano costituzionale-biologico, o al massimo in casi di vaginismo e dispareunia solo su un piano somatico e non emotivo-affettivo-psicologico. Ad esempio alcune donne che non hanno mai provato piacere nei rapporti sessuali coi partner imputano ciò a una faccenda innata, oppure se manifestano dolore alla penetrazione imputano tale sintomo a una causa solo organica.
Le impotenze maschili si possono manifestare in varie forme (disfunzioni parziali o complete) quali:
incapacità nel riuscire a penetrare, disfunzione erettile, anestesia del pene, eiaculazione precoce, dolore durante il coito, mancanza di eiaculazione, anorgasmia.
Le impotenze femminili principalmente sono:
incapacità nell’essere penetrata, anestesia della zona vulvare, anorgasmia, secchezza della vagina, vaginismo e dispareunia.
L’impotenza di coppia emerge nella relazione, nella difficoltà a soddisfare l’altro pienamente, non si tratta più della semplice conquista e possesso duraturo dell’altro, piuttosto si tratta di faticare a lasciarsi andare al gioco erotico, allo scambio dei ruoli, alla incapacità a cogliere il canale comunicativo dell’altro sesso.
In questa epoca storica di cambiamenti, transizioni, rivoluzioni, stanno vacillando tanti schemi tradizionali e se da un lato aiuta a superare blocchi, dall’altro porta incertezza, assenza di modelli veritieri, oggettivi, che per lo meno ancora non sono emersi agli occhi delle masse.
Non esistono più i confini netti tra uomo e donna, ci stiamo sempre più evolvendo verso un modello di androginia, ovvero di in essere umano che porta con sé qualità sia maschili che femminili, anche se la mente duale ancora persiste a classificare e a distinguere in maniera piuttosto rigida.
Affrontare l’impotenza ad oggi significa ricercare una propria espressione di essere, con qualità più armoniche.
Potere essere uomo o donna pienamente consente di fare fluire l’energia al nostro interno, potere essere più liberi, più centrati e soddisfatti di noi stessi e delle nostre relazioni.
Cerco di affrontare assieme ai clienti il senso di impotenza con un approccio olistico: mentale-fisico-emotivo-spirituale-relazionale-culturale che sarà argomento di un altro articolo.