Vi siete mai accorti di come la percezione del tempo cambi in relazione al nostro stato d’animo, ai nostri pensieri?
Sicuramente in alcune giornate in cui siamo piacevolmente coinvolti in un lavoro che ci motiva, o siamo a visitare un luogo archeologico alla scoperta di una cultura antica sentiamo una dilatazione del tempo o viceversa una velocizzazione.
Come mai accade questo?
Quando siamo rapiti da emozioni negative quali paura, angoscia, ansia (anticipatoria per una situazione di salute, di lavoro, di studio, di relazione di coppia o rispetto ai nostri figli), rabbia, ira, rancore, invidia, gelosia perdiamo la percezione reale del tempo e pure smarriamo il contatto con il presente, con la realtà, con ciò che ci circonda e anche con la percezione di noi stessi e del nostro corpo!
Sembra incredibile, eppure il sopraggiungere di una reazione emotiva ci scollega dall’essere concentrati su una attività.
Non siamo preparati per educazione ricevuta sia familiare che scolastica a vivere il presente e a essere pronti a cambiamenti repentini, ovvero ad adattarci.
Piuttosto ci insegnano a conservare beni, affetti, a imparare nozioni fisse e dogmatiche e a proteggere con forza le conquiste esistenziali con timore di essere derubati o privati di una parte di noi.
Infatti una bella o brutta notizia, dallo scoprire una gravidanza, un lutto, una promozione sul lavoro, la vendita di una casa, un trasloco, un matrimonio…ecco, questi sono esempi di notizie il cui impatto filtrato da copioni psicoemotivi interni produce piccoli o grandi shock che ci destabilizzano.
Quanto più i nostri copioni sono collegati a una dimensione di depressione, di ansia, di disturbi alimentari tanto più la nostra capacità di adattamento sarà limitata, faticosa, sofferta e con un inferiore (e in taluni casi nullo) collegamento al presente.
Senza scomodare i macro cambiamenti di vita sopracitati anche i piccolissimi cambiamenti di abitudini quotidiane possono sconvolgerci!
Se non ci credete proviamo a osservare senza giudizio di giusto o sbagliato come reagiamo meccanicamente innanzi a questi semplici cambi di programma:
Ho riportato alcuni esempi frequenti di piccoli cambiamenti e imprevisti…siamo così propensi al cambiamento? NO!
Questo atteggiamento ovviamente ci provoca sofferenza in relazione alla non accettazione di ciò che cambia.
Tutto, ma proprio tutto si rinnova a ogni istante, a partire dalle cellule del nostro corpo.
Immaginiamo di arrabbiarci perché a ogni secondo muoiono le cellule del sangue e ci rallegriamo del fatto che ne nascano altrettante!!!
Oppure immaginiamo di trovarci in montagna dinanzi a un ruscello e rattristarci perché l’acqua scorre via dalle nostre mani senza riuscirla ad afferrare.
Ci farebbe sorridere tutto questo!
Eppure ci rapportiamo a noi stessi, agli altri, al mondo, proprio come faremmo in maniera paradossale e innaturale con l’acqua e le cellule del sangue!
C’è un segreto semplice e talmente alla portata di ciascuno di noi che viene dimenticato, per potere affrontare il cambiamento e i continui imprevisti e sorprese della vita. Quale?
Iniziare a collegarci al presente, provando a concentrarci su ciò che facciamo, su ciò che assaporiamo, sulla bellezza che miriamo quando usciamo di casa, su il rilassamento del viso quando ci esponiamo a un bagno di sole!
La concentrazione è l’anticamera della consapevolezza. Impariamo a concentrarci, poi a prolungare la concentrazione e poi a iniziare a essere consapevoli!
Ad esempio ci stiamo vestendo e mentre continuiamo a farlo sentiamo simultaneamente il respiro spontaneo o il peso del corpo o il battito del cuore o lo spazio della stanza in cui ci troviamo…o tutto questo assieme.
Impariamo a divenire concentrati e consapevoli. Iniziamo così a ottenere come effetti straordinari, la riduzione delle emozioni negative, di pensieri connessi ad ansia, depressione, disturbi alimentari.
Iniziamo a percepire più calma, lucidità mentale sul lavoro, una percezione di maggiore completezza, integrità e appagamento.
Ovviamente come in tutto ciò richiede un allenamento, mosso da un desiderio di sentirci migliori e più in sintonia con noi stessi e con gli altri.