Cosa manca agli uomini e alle donne di oggi? Preciso che ciò a cui mi riferisco sono gli uomini e le donne di una società moderna, occidentale, civile invischiata in un processo di globalizzazione politica ed economica.
Tale globalizzazione è stata favorita da un esponenziale aumento delle connessioni comunicative attraverso l’incremento della tecnologia come i cellulari. Questo processo di globalizzazione e di utilizzo massiccio della tecnologia degli ultimi vent’anni ha condotto inevitabilmente a una virtualizzazione delle relazioni e a uno sradicamento dal corpo fisico come strumento di espressione dell’essere umano.Inoltre questo processo ha condotto ad accentuare i principi di competizione e potere. In accordo con ciò che dice Alexander Lowen , fondatore insieme a Reich della terapia bioenergetica, nel suo libro “La paura di vivere”, il principio patriarcale domina la società. Chi ha un ruolo di potere nella economia impone se stesso sugli altri attraverso la violenza e/o attraverso la manipolazione/seduzione/controllo.
Chi deve sottomettersi non può tollerare a lungo per cui le soluzioni sono due: reprimere l’aggressività come difesa oppure ribellarsi a chi detiene l’autorità sul piano sociale, politico e familiare.
Nel primo caso la repressione dell’aggressività comporta creare tensioni nel corpo che si cronicizzano in età adulta e al tempo stesso quell’aggressività rimane perché è una energia che deve essere continuamente tenuta sotto controllo anche sul piano inconscio. Tale controllo comporta un ulteriore dispendio di energia in un circolo vizioso, fino al punto che uno stress o un trauma più forte comporta la rottura e il crollo di questo sistema difensivo, provocando dunque quelle che vengono generalmente chiamate malattie psicosomatiche.
Nel secondo caso la ribellione spesso si manifesta come intolleranza e azioni violente e distruttive. Ancora più spesso accade che chi cerca di indignarsi e protestare esprimendo una aggressività positiva in difesa di un confine personale e di diritti umani viene additato come diverso, ed escluso. In questa condizione l’essere umano affronta il tema della esclusione, della ferita di ingiustizia e deve imparare a tollerare un livello di frustrazione elevata. Infatti il senso di sè non si fonda più sul sostegno e scambio, bensì sull’autoaffermazione nonostante il diniego del contesto circostante.
La possibilità di trovare una conciliazione reale passa necessariamente dal recupero del contatto con il corpo e le sensazioni, e dalla possibilità di esprimere e legittimare le emozioni e ciò che emerge dal corpo in contesti sicuri e protetti come quelli delle consulenze psicologiche.
Rispetto allo scenario sociale e familiare conosciuto da Lowen, morto nel 2008, ad oggi la situazione si è aggravata e complicata aumentando così il bisogno di recuperare il contatto con il corpo, il respiro e le sensazioni.
Questo è ciò che realmente manca.
Attraverso l’analisi dei conflitti, delle emozioni represse e la libertà di esprimere la rabbia, il dolore, la tristezza, la paura è possibile concretamente e progressivamente ritrovare se stessi.
Lo yoga è una disciplina millenaria, molto più antica dell’attuale psicologia e insegna un percorso di realizzazione spirituale e di riconnessione dell’essere umano con una sua componente meno materica. Lo yoga tuttavia è sorto in un’epoca molto diversa dall’attuale ed era destinato ad esseri molto differenti dalle razze umani attuali. Oggi lo yoga per essere assimilato, compreso dagli esseri umani occidentali necessita di adattamenti e di essere proposto integrando una consapevolezza corporea, una consapevolezza emotiva e una consapevolezza energetica e psichica. Per riapprocciarci seriamente allo yoga dobbiamo fare un passo indietro e ritrovare alcuni principi che sottostanno e sono la causa prima:
Sia nella Terapia bioenergetica, sia nello yoga ciò che conta innanzitutto è l’accettazione di tutto ciò che si presenta e si manifesta sul piano corporeo, emotivo e mentale.
L’onestà di osservare anche i conflitti e ciò che ci infastidisce e che giudichiamo è la prima chiave per riconnetterci. Sia in bioenergetica che nello yoga la consapevolezza passa dal corpo fisico attraverso la concentrazione sul corpo e l’ascolto del respiro.
La differenza tra la terapia bioenergetica e lo yoga riguarda comunque alcuni punti:
1- nella bioenergetica l’espressione del corpo e delle emozioni è più libera e catartica, per imparare a familiarizzare con essi e padroneggiarli progressivamente. Nello yoga plasmiamo il corpo con la volontà della mente, avvicinandoci a posture prestabilite collegate a delle geometrie e a leggi specifiche alla base del funzionamento dell’essere umano, del suo collegamento e interconnessione con il macrocosmo. Nello yoga è “vietata” l’espressione libera delle emozioni.
2- Nello yoga è indispensabile sviluppare il “testimone” che osserva le reazioni emotive e lo scorrere dei pensieri nell’immobilità delle posture ad eccezione del ciclo del saluto al sole.
In bioenergetica al contrario il terapeuta sollecita la libera espressione delle emozioni anche attraverso esercizi di protesta, di attivazione, di scarica energetica. Nell’agire in un contesto sicuro e protetto, il paziente sviluppa una osservazione più consapevole del corpo, delle sue reazioni sensoriali, delle sue difese e delle sue nuove possibilità di integrare il corpo, le emozioni e i pensieri verso il piacere e il benessere.
3- In bioenergetica il terapeuta invita i pazienti a fare fluire il respiro attraverso la bocca sia in inspiro che in espiro e di espandere e sgonfiare l’addome, in modo da permettere lo scioglimento più immediato di tensioni muscolari intorno alla cintura pelvica, alla cintura diaframmatica, alla cintura muscolare intorno alla gola e alla base della nuca.
Gli insegnanti di yoga invitano ad un respiro nasale spontaneo, per poi passare a un più raffinato governo dell’energia vitale tramite il respiro, fino a tecniche di ritenzione respiratoria (banda) in corrispondenza di alcune centraline energetiche (i cossiddetti chakra) per creare flussi di circolazione energetica più interna e priva di dispersioni.
4- Lo yoga ricerca attraverso il corpo di esprimere dei principi quali ad esempio equilibrio, forza, dolcezza, calma, determinazione, ricettività. La bioenergetica invita a ritrovare ciò che è andato perduto e che è alla base del benessere cioè le sensazioni del corpo, in particolare il senso del radicamento alla terra. Questo comporta la sperimentazione di esercizi di esplorazione in piedi per sentire pienamente in grounding. Le ginocchia vanno flesse per sbloccare il bacino, il busto, la schiena e le spalle.
5- Lo yoga parte da una idea di essere umano “sano” mentre la bioenergetica parte proprio dal bisogno dell’uomo moderno nevrotico.
Dato che nella società occidentale nevrotica e narcisista la maggioranza delle persone vive conflitti emotivi somatizzati costantemente, è molto utile integrare una terapia bioenergetica o psico-corporea con una pratica costante come lo yoga.
L’integrazione consente sia l’espressione libera nell’essere umano della sua individualità, con la possibilità di ripristinare così progressivamente un benessere della personalità, sia l’ accesso ad un percorso più spirituale che cerca un senso e uno scopo che comprende e trascende la singola incarnazione e la personalità dell’individuo.
La terapia lavora sulla personalità, lo yoga interagisce sull’essere, su quella quella parte più profonda che si evolve e cresce in consapevolezza di incarnazione in incarnazione e che comunque utilizza la personalità. Molti yogi hanno demonizzato la personalità come ego da uccidere in nome della trascendenza. L’ego sano invece è ciò che va ricercato e con esso la dipartita dei sensi di colpa, delle idealizzazioni e delle illusioni. Il piacere e il ritmo sono alla base di un essere umano intero e gioioso.
Solo radicandoci e affondando e sprofondando nella terra possiamo prendere la linfa e la spinta per allungarci ed elevarci verso il cielo.
Bioenergetica e yoga possono aiutare l’essere umano moderno ad affrontare un percorso ricco, complesso, carico di conflitti, aspettative, illusioni, vuoti interiori verso una maggiore interezza, energia, voglia di vivere e una maturità che unisce il senso di responsabilità verso se stessi, (a partire dal corpo), e verso gli altri al piacere di esserci e sperimentare esperienze.