La salute non è assenza di malattia come il senso comune e i preconcetti convenzionali ci hanno trasmesso nell’ultimo secolo.Si tratta piuttosto di un equilibrio continuo da ristabilire tra malattia e processi di risanamento. La malattia dunque posta sul piatto della bilancia dell’esistenza di ciascuno è un elemento essenziale per evolvere. Ciò avviene spesso in maniera inconsapevole, per cui è prezioso portare accettazione e ascolto ai sintomi, piuttosto che volerli demolire. Essi, se ignorati, si ripresentano in seguito in forma più intensa e aggravata affinchè noi porgiamo l’orecchio in maniera amorevole come una madre verso il figlio. E’ necessario rieducarsi ed educare i propri figli a ringraziare la malattia come occasione unica e irripetibile per il proprio cammino evolutivo.
La Dott.ssa Carla Zagonara, medico antroposofo, nella sua conferenza “La salute del bambino”, ha messo l’accento sull’etimologia di alcune parole chiave per illuminarci nella comprensione di alcuni aspetti latenti. La malattia deriva da “male-agere”, agire male, senza consapevolezza e reale discernimento. La malattia come “errore”, in realtà è un errare , ovvero una ricerca di sè e del proprio scopo, accettando la possibilità di errare, cioè sbagliare e sperimentare alla ricerca della propria strada. Nel corso della malattia c’è un movimento energetico importante in cui infatti la persona si dice è “inferma”, per cui occuparsi amorevolmente e gentilmente di essa, nel rispetto paziente dei tempi di guarigione, porta a coltivare i frutti di alcune qualità guerriere come la pazienza, la fermezza, la sicurezza in sè, la forza.
La febbre è un esempio classico di sintomatologia da accettare: l’energia si muove e si attiva maggiormente nel corpo, sviluppando calore e gli anticorpi divengono piccoli guerrieri che si addestrano a lottare con virus, batteri. Questo addestramento soprattutto nei bambini è essenziale per essere più forgiati a combattere nella vita, a essere più forti non solo fisicamente ma anche a livello emotivo e mentale per fronteggiare gli imprevisti, le avversità, la fatica e il dolore che si presentano nel corso della vita. Riuscire a sopportare (sub-portare, cioè portare sotto di sè) la febbre, una piccola sofferenza fisica, aiuta a crescere. Ed è molto differente da subire la sofferenza, cioè “stare al di sotto”. Un bambino che viene educato ad accettare la malattia (soprattutto quelle più comuni), una piccola dose di dolore, una “giusta” dose di frustrazione, può divenire un uomo più forte. La malattia che ha in sè un elemento di dissoluzione, causato da un atteggiamento psicoemotivo disordinato, caotico e privo di soluzione si muove verso la soluzione, la ri-soluzione, scioglimento di un blocco, la plasticità e dinamicità e io aggiungerei, la malattia aiuta a portare consapevolezza, luce. Ritengo essenziale che nel contribuire a una reale consapevolezza serve ascoltare il sintomo, disidentificandosi dalla lamentela e dal dolore in sè.
Quando ci si trova in una condizione di maggiore equilibrio e salute è essenziale allenarsi a prendersi cura di tutte le sfere che ci compongono (fisica, emotiva, mentale) per essere anche capaci e più addestrati a gestire lo squilibrio, la disarmonia senza perdersi, essere schiacciati. Quindi come ci addestriamo? Ci addestriamo a conoscere come siamo costituiti, come funzioniamo, come la nostra macchina è da ricalibrare….e serve una profonda motivazione al cambiamento, ad accettarsi e a tendere a essere migliori, cioè a essere più in risonanza con se stessi e con chi ci sta accanto.
La salute quindi risulta dalla capacità e volontà di ritrovare l’equilibrio a ogni istante, uscendo dalla idea di staticità, fissità che è estranea alle leggi stesse della natura che è ciclica, in continuo ed eterno movimento. A ciò concorrono strumenti preziosi quali la medicina antroposofica, l’alimentazione naturale, l’ascolto più raffinato del corpo, delle sue esigenze e dei suoi canali sensoriali, la pratica dello yoga, la pratica di esercizi di ricordo di sè, la comprensione e approfondimento di sè e della realtà, del microcosmo umano e del macrocosmo. Nel percorrere ciascuno il proprio cammino evolutivo sono preziose guide che accompagnino nella presa di coscienza di sè, senza togliere nulla al lavoro e scelte individuali.