Questo articolo è dedicato a un argomento che per la mia esperienza diretta è sempre più pregnante nel rapportarmi alle persone che incontro quotidianamente nella mia pratica clinica.
La vibrazione del suono è un fattore che concorre all’armonizzazione dei centri costitutivi dell’essere umano, ovvero fisico, sessuale, mentale, emozionale, spirituale o animico.
La campana tibetana, come anche il Gong e altri strumenti privilegiati, produce un suono avente una qualità pura che attraversa il corpo e tutti i piani energetici in maniera profonda.
La campana avente la forma di una ciotola deriva dalla fusione di diversi metalli tra cui bronzo e rame. La lavorazione è artigianale e la campana classica proviene dalla tradizione buddista tibetana. I lama ci insegnano che la vibrazione inizia col tocco di un battacchio in legno ricoperto da una pelle di camoscio. A quel punto si continua a far ruotare circolarmente il battacchio sul bordo esterno in maniera continuativa. In questa condizione siamo in grado di produrre un suono solitamente grave, basso che via via si espande e si accresce. Partendo da una sola nota si percepisce un crescendo e una evoluzione della nota stessa, la vibrazione cambia.
Le parole sono insufficienti per descrivere la sensazione che si prova ascoltando le vibrazioni di una campana tibetana. Indubbiamente il principio di risonanza sta alla base di questo strumento di armonizzazione e di agevolazione di un benessere e di una pace intensi.
La vibrazione sonora soprattutto se presenta una qualità pura è il mezzo di trasmissione più potente assieme alla luce. In tutti i testi sacri di tutte le religioni del mondo si parla del Suono come origine della creazione, della manifestazione. Il suono è il principio ed è energia vitale, pulsante, in evoluzione, in continua trasformazione. Il suono (di cui la parola è un linguaggio codificato) diviene azione sul mondo.
La scienza a oggi sta confermando la potenza del suono e il fatto che l’universo sia attraversato da un suono che si può ricondurre a quello della campana tibetana e ancor più del gong.
Attraverso alcuni esperimenti è stato dimostrato che i cristalli di acqua esposti a queste particolari vibrazioni assumono strutture di una bellezza disarmante e di una perfezione divina. Al contrario cristalli di acqua esposti a suoni disarmonici o a parole di senso “negativo” assumono strutture disordinate.
Il suono della campana tibetana aiuta a sciogliere blocchi fisici e soprattutto emozionali. Gli effetti dell’esposizione alla vibrazione di questo strumento,tanto semplice quanto complesso, sono percepibili anche dopo una o due settimane fino a quasi un mese. A volte emergono sensazioni spiacevoli o emozioni come paura, rabbia poiché il suono porta in superficie tensioni annidate per poi lasciare andare. Il suono ci trapassa e dove c’è un ostacolo si percepisce un dolore fisico.
Potremmo dire che la campana tibetana favorisce una pulizia energetica. Solitamente comunque il suono viene percepito come gradevole ed estremamente ri-lasciante. La mente si assopisce e tende a ad essere meno reattiva e seguire meno pensieri automatici.
Secondo la tradizione orientale la campana tibetana agisce soprattutto nel centro energetico del cuore, favorendo una apertura e armonia emozionale, un senso di maggiore unità col tutto e maggiore pienezza esistenziale.
Nella mia pratica professionale e anche personale utilizzo in vari modi la campana:
– la appoggio direttamente su alcune parti del corpo per sciogliere tensioni fisiche e/o mentali
– la suono a terra o sulla mia mano mentre guido la persona in una condizione di rilassamento
– la suono per creare una condizione mentale calma per potere accedere a regressioni consapevole nella propria vita
– uso anche la campana affiacandola a trattamenti shiatsu in particolare nella zona dell’ addome, il centro del nostro corpo, sempre in funzione di sbloccare tensioni corporee, emotive e mentali (l’intestino è il nostro secondo cervello!!!)
– suono della campana e canto di mantra, ovvero preghiere o invocazioni in sanscrito per armonizzare e sintonizzarsi su specifiche vibrazioni (per eccellenza il suono OM)
Le possibilità della campana tibetana credo in realtà siano molto più ampie. In questo momento di profonda sperimentazione personale e collettiva, il suono diverrà un mezzo meraviglioso di terapia e verrà riconosciuto sempre più anche in ambito accademico.
Ad ora la campana tibetana è per me strumento e compagno per essere di aiuto agli altri e per favorire una mia personale calma quotidiana.
Per la mia esperienza clinica la campana tibetana è molto indicata per affrontare condizioni di ansia, per calmare pensieri ossessivi, per abbandonare un po’ il senso di controllo, per riattivare energeticamente soprattutto in persone con sintomatologie depresse, per sciogliere tensioni o dolori psicosomatici, e via dicendo.
Mi auguro che questo articolo possa iniziare a dare rilievo alla pratica di questo strumento in ambito terapeutico, preventivo, riabilitativo, e fare conoscere una perla che ciascuno di noi può raccogliere.