dalle ore 9 alle ore 14 presso la cascina Barleta,via viara 6830,Castel S. PietroTerme(BO)
Il viaggio di ciascuno e del gruppo attraverso i simboli primordiali e collettivi che accompagnano ogni tappa del ciclo esistenziale. Gli archetipi sono modelli, matrici originali provenienti da un non tempo e un non spazio e che accomunano l’umanità.
Gli archetipi condensano qualità vibratorie specifiche, colori, forme, pensieri, emozioni, sensazioni peculiari. Ciascun archetipo ha il suo ruolo ed è intimamente connesso come in una costellazione a tutti gli altri archetipi. Esploreremo assieme il vissuto ed esprimeremo maggiormente noi stessi attraverso materiali artistici, giochi di ruolo, immagini e fotografie, decupage, forme corporee. Proveremo a scoprire e osservare questi personaggi archetipici che sono presenti al nostro interno e che più facilmente rintracciamo nell’Altro che funge da specchio. Osservare gli archetipi è efficace per iniziare a autoosservare la nostra macchina biologica che funziona in maniera assolutamente meccanica. Prima di potere agire e fare scelte esistenziali è indispensabile sforzarsi di conoscere il funzionamento degli archetipi, dei personaggi che costituiscono la personalità.
Jung scoprì gli archetipi collettivi e trovò connessioni con i 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi. Gli archetipi racchiudono in sè diversi significati, livelli di lettura e comprensione in relazione anche alla consapevolezza di chi li coglie. I pianeti del nostro sistema solare costituiscono gli attori, gli archetipi che ritroviamo al nostro interno.
Anche gli Alchimisti sostenevano infatti che l’universo funziona “come sopra così sotto” e che l’uomo si trova verticalmente su una scala per cui il microcosmo dal subatomo funziona esattamente come la cellula, gli organi, il corpo umano, la terra, i pianeti, il sistema solare, la costellazione della via Lattea e via salendo verso cosmi sempre più grandi ed esponenziali fino al principio primo creatore.
Sul piano orizzontale della vita, della natura tutto procede secondo leggi meccaniche di cui l’uomo fa parte ma in effetti l’essere umano ha la possibilità di salire consapevolmente lungo la scala verso l’Uno. L’uomo che desideri con fervore ricercare il suo centro, il nucleo del proprio sole senza dovere continuare impietosamente a muoversi reattivamente lungo la sua circonferenza ha bisogno di vedere, osservare per lungo tempo gli archetipi, gli Io, le maschere illusorie egoiche. La falsa personalità come direbbe Gurjieff non è unitaria e monolitica ma piena di Io meccanici, servi che in maniera caotica prendono il sopravvento l’uno sull’altro mentre il padrone di casa (l’Essere, l’Anima, il vero Sè, il Re, il Regno dei Cieli, il Nirvana, l’Illuminazione..) di casa è assente. La personalità che impedisce il risveglio, il ricordo di sè è stata chiamata in vari modi a seconda del tempo, della cultura della religione di appartenenza e qui di seguito ne indicherò alcuni che spesso sono stati fraintesi: il Drago, l’Avversario, Satana, l’Ombra, il Nemico, la Macchina biologica, il Piombo…
L’incontro esperienziale sarà come sempre un imput per lavorare su se stessi portando comunque la spontaneità e il gioco e lasciando andare gradualmente il giudizio che permea costantemente la nostra mente e che in fondo è solo un archetipo che ha preso troppo potere e in cui ci identifichiamo costantemente. Ci porteremo sul corpo nel suo aspetto motorio e sensoriale-istintivo grazie anche al contatto con la natura e i suoi elementi.