Questo laboratorio ispirandosi a Pirandello, porta alla percezione dei personaggi che decidono e governano in maniera dispotica, meccanica, il nostro teatro esistenziale, personaggi dalle personalità più svariate, che sono spesso in lite, in contrasto tra loro. Ciascuno pensa, parla, si muove, sente, si emoziona alla propria maniera, sempre però senza consapevolezza, nel proprio schema, nei propri confini rigidi e automatici. Come è possibile dare una svolta alla sceneggiatura se ogni personaggio si sente indipendente, libero di decidere, quando in verità è ristretto nella propria angusta gabbia? Come può ogni singolo personaggio identificato in se stesso, essere l’autore della commedia? Ciascuno si illude per tutto l’arco della tragedia di essere consapevole quando in verità è pura finzione, fantasia potente ma pur sempre immaginazione fittizia!
Possiamo iniziare a osservare i nostri personaggi, a dargli un nome, a fotografarli con tutte le caratteristiche fisiche, emozionali, vocali, mentali e via dicendo.
Attraverso il laboratorio di gruppo di arteterapia e teatroterapia, proviamo a osservare alcuni personaggi del nostro teatro e a dargli vita in maniera consapevole e intenzionale e non passiva.
Il gruppo ci aiuta a far da specchio a questo teatrino che assume in certi momenti dei tratti caricaturali. Cercheremo di accentuare le caratteristiche di alcuni personaggi chiave per osservare meglio le fissità schematiche in cui ricadono senza saperlo. La risata ci accompagna prendendo una distanza dai nostri personaggi quotidiani, le nostre maschere.
La finalità di questo incontro è di provare a prendere atto della nostra presunzione di libertà interiore puramente illusoria con tecniche di lavoro di osservazione unite alla creatività, alla espressione corporea, artistica, vocale, mimica, emozionale. Per poter trasformare la personalità fasulla è necessario iniziare a cogliere la molteplicità dei personaggi. Col tempo, attraverso un lavoro interiore, è possibile trovare una alleanza di alcuni personaggi, che porti più calma, centratura, stabilità e potere per decidere e scegliere in maniera più autonoma, subendo meno le influenze del mondo “esterno”.
Siamo pieni di tutti i nostri personaggi condizionati e alienati che non possiamo scorgere minimamente chi siamo e per quale ragione siamo qui in questo momento.
Questo laboratorio è uno spunto di riflessione, di presa di coscienza più profonda per intraprendere un eventuale percorso di ricerca interiore, di risveglio della propria coscienza addormentata in un lungo e profondo sonno.
L’ironia e la sdrammatizzazione in un teatro esistenziale dell’assurdo è essenziale per cogliere anche solo per un attimo l’insostenibile leggerezza dell’essere.